ANATOMIA
Coreografia e danza Simona Bertozzi
Musiche e live electronics Francesco Giomi
Visione teorico-compositiva Enrico Pitozzi
Progetto luci e set spazio Antonio Rinaldi
Produzione Compagnia Simona Bertozzi / Nexus 2016
In collaborazione con Tempo Reale
Con il contributo di Mibact e Regione Emilia Romagna
Residenze creative Teatro Rasi Ravenna
Con il sostegno di H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza/Mousiké
Duarata 60’
Anatomia nasce dall’ incontro tra due corpi: uno biologico, l’altro sonoro. È il diagramma dello loro linee di forza, traiettorie e dislocazioni, fenditure nello spazio e forme in cui si dispiega il tempo: rapporti tra velocità e lentezza, questo il modo d’essere dell’anatomia.
Anatomia è allora ciò che resta di questo incotro che avviene al limite dell’udibile, sul margine degli occhi, là dove si dispiegano tensioni in un continuo rapporto tattile tra la materia organica e quella sonora. Tagliare, incidere, dissezionare acusticamente il corpo e il suo spazio per far scaturire un’immagine: tale è la potenza, l’urto di questo incontro. Ciò che resta è una scena-paesaggio, una costellazione. Per coglierne il bagliore irradiante, per sentirne la vibrazione, non basta semplicemente ascoltare o guardare, servono un occhio e un orecchio impossibile.
(Enrico Pitozzi)
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“Su Simona Bertozzi, su come occupa la scena, si potrebbe scrivere un saggio antropologico, un manuale di volo, un catalogo di scienze naturali, un vademecum di scomposizioni dinamiche […] Uno spettacolo inclassificabile e indimenticabile.”
Rodolfo Di Giammarco, la Repubblica
“Di fronte alla manifestazione dei moti invisibili delle parti più sottili dell’anatomia umana, con le sue segrete drammaturgie, che una danzatrice come Bertozzi riesce a rendere per un attimo evidenti, diventano parziali tanto la visione di Aristotele, che vuole che l’arte imiti la natura, quanto il suo rovesciamento in Wilde, che sosteneva che è la natura che imita l’arte.”
Enrico Piergiacomi, Università degli Studi di Trento
“C’è molto di nuovo e qualcosa di antico in questo corpo in movimento che, alla ricerca di una nuova grammatica gestuale e compositiva, si fa atomo, particella generativa, in uno spazio che è di fatto un non-luogo scenico, ma sapientemente illuminato a creare contrasti e opposizioni magnetiche e visuali dal cui incontro, o scontro, scaturiscono un’infinità di azioni di breve e lunga durata.”
Giuseppe Liotta, Hystrio – luglio-settembre 2016
“Giomi, compositore di musica sperimentale e regista del suono, con il suo live elettronics fa parlare la sua musica attraverso il corpo di Simona Bertozzi che mossa, manipolata, guidata, a volte quasi posseduta dalle vibrazioni acustiche, disarticola il corpo in un continuo disequilibrio e cambio di direzioni che rendono imprevedibile qualsiasi suo successivo movimento (…) Un monologo di un corpo sonoro logorroico ed egocentrico, a tratti burlone, a tratti aggressivo.”
Camilla Guarino, BlaubArt Dance Webzine – febbraio 2017
“Il corpo biologico e quello musicale, poichè la musica è fisicamente impersonificata dal compositore contemporaneo, dialogano fino a fondersi. Gli spostamenti d’aria dati dall’azione si uniscono alla musica che è disturbante ma non disturba e si adatta bene al mondo notturno del nostro presente. ”
Benedetta Colasanti, Corriere Spettacolomarzo 2017
“Le leggi gravitazionali sono disattese da sussulti, guizzi, sospensioni fuori asse, indicatori di una padronanza tecnica infallibile. La simmetria della figura è solamente un passaggio di stato per approdare a disarticolati chiasmi tra parte destra e sinistra, braccia e gambe, testa e coccige.”
Tania Bedogni, PAC – paneacquaculture, novembre 2017