ANIMALI SENZA FAVOLA
Progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
Ideazione e Coreografia Simona Bertozzi
Danza Miriam Cinieri, Lucia Guarino, Francesca Duranti, Stefania Tansini, Simona Bertozzi
Musica Francesco Giomi
Progetto luci e set spazio Antonio Rinaldi
Collaborazione teorico-compositiva Enrico Pitozzi
Costumi Micol Guizzardi
Produzione Compagnia Simona Bertozzi / Nexus 2014
Con il contributo del Fondo per la Danza D’autore/Regione Emilia Romagna
Con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione
Con la collaborazione del Comune di Bologna
Residenze creative Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto
Teatro delle Passioni Modena Pubblico | Il Teatro di Casalecchio di Reno Laminarie/Dom La Cupola del Pilastro Bologna
Con la collaborazione di Santarcangelo dei Teatri
Si ringrazia H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza/Mousiké Bologna per l’uso degli spazi
Sulla scena cinque presenze femminili, un quintetto-branco composto da figure marginali che, dalla porosità del tratto iniziale, acquisiscono spessore e si accendono nella ritualità del gesto o nel suo farsi costellazione complessa, abbondanza, discontinuità.
Forse la loro forza non è altro che questa: fragilità e potenza, figure femminili in reiterato concepimento.
(Simona Bertozzi)
C’è, in questo lavoro, qualcosa di primordiale – la furia incontenibile della zoe si manifesta nella sua piena lucentezza – che si stempera in mobilità viscerale e provvisoria, in un’attesa carica di futuro.
È una quiete che chiede di restare in agguato: come un animale, percepire le più piccole variazioni della terra, cercare un appoggio sull’aria, abitare la densità della polvere, le variazioni infinitesimali di una cellula di suono; e ancora, essere sensibili alla minima variazione di luce, ai suoi bagliori.
Stanno così questi corpi, come in attesa di tempo; animali senza favola, privi di narrazione, continuamente in divenire attraversano temperature e gradi di presenza in attesa del congedo finale che tarda ad arrivare, riassorbite nelle curvature della vita, nelle pieghe di un frammento d’esistenza.
Forse la loro forza non è altro che questa: fragilità e potenza, figure femminili in reiterato concepimento.
(Enrico Pitozzi)
“Simona Bertozzi – capace di accendere una luce con una distensione del collo, con uno scatto, con una improvvisa torsione.”
Massimo Marino, Corriere di Bologna – dicembre 2014
“Un esito a tratti commovente, che dura circa 60 minuti e del quale intorno ai due terzi si ha la compiuta sensazione di essere di fronte ad un capolavoro.”
Renzo Francabandera, PAC – Paneacquaculture, 29 giugno 2015
“Pur nella disarticolazione e nella ricerca di soluzioni individuali caratteristiche del linguaggio (ormai felicemente maturo) di quest’artista, il gruppo sembra costituire un vero e proprio grumo corporeo da cui però, fra possenti corse, intrecci delle membra, prese e sospensioni, le singole interpreti riescono a staccarsi, generando ognuna una propria personale scheggia d’azione.”
Giulia Taddeo, Krapp’s Last Post, 22 dicembre 2014