Coreografi Associati
Nexus seleziona, accompagna e promuove il lavoro di alcuni coreografi emergenti: clicca sui loro nomi per visionare bio e anteprime.
Diplomata in Dance Performance presso S.E.A.D – 2005 (Salzburg Experimental Academy of Dance).
Studia con David Zambrano, Inaki Azpillaga, Vim Vandekeybus, Edoardo Torroja, Andrew Harwood, Marion Ballester, Ori Flomin, Joao da Silva, Chrysa Parkinson, Jennifer Lacey, Carol Teitelbaum, Michele di Stefano, Simona Bertozzi, Cindy Van Acker.
Si perfeziona presso la compagnia Ultima Vez (Bruxelles) – 2002 e presso la compagnia di Merce Cunningham (New York) – 2008.
Master in Coreografia presso Trinity Laban College di Londra – 2012.
2009 e 2012 Coreografa selezionata per il progetto Choreographic Collision nell’ ambito della Biennale Danza di Venezia.
2016 Danzatrice e coreografa selezionata per il progetto “ Volcano, Coreografia e Complessità” con le coreografe Cindy Van Acker e Simona Bertozzi.
Come danzatrice lavora per coreografi freelance di fama internazionale: Vita Osojinic (Slovenia), EwaBankovska (Polonia), Milli Bitterli (Austria), Ori Flomin (Usa), Jessica Bravo Pena (Portorico/Usa) in “13 x 2”, Marttaleena Nikkari (Finlandia) in “Anno”, Michele di Stefano – Compagnia MK in “Impression D’ Afrique”, Nicola Galli in “Jupiter and Beyond”, Marcos Morau / Compagnia La Veronal in “Los pajaros Muertos” / “Pasolini Trilogia della Vita”.
Nel 2007 fonda con la coreografa Emilia Martinci il collettivo artistico A /M Project per quale firma alcune delle produzioni.
P R O D U Z I O N I
S I D E B : per il collettivo A/M Project Primo Premio al Concorso Coreografico Eurocity di Castiglioncello 2007
Q U I T E / U N D E R : Primo premio GD’A – Giovani DanzAutori Emilia-Romagna 2013
Occhi di Carne. Appunti sul Corpo vivido :Presentato a CSC bassano del Grappa e All’ interno della rassegna di danza Today to Dance a Ravenna 2015.
b e c o m i n g a n i m a l: in collaborazione con Camilla Monga e la musicista Elisa Garbo. Progetto sostenuto da Associazione culturale NEXUS; Teatro Consorziale di Budrio/ Progetto HabitaT; CSC Bassano del Grappa e Santarcangelo Festival 2017
B E C O M I N G A N I M A L
B e c o m i n g A n i m a l è un progetto coreografico che utilizza il principio della trasformazione del corpo attraverso il movimento. Come trasformare il corpo, plasmarlo e cambiarne la forma?
Seguendo il principio deleuziano del “divenire”, il corpo del performer diviene altro “dall’interno”, discostandosi dal principio di imitazione e seguendo un processo di trasformazione in qualcosa che è altro da se: animale, particella, superficie neutra, rock star. Spingendosi oltre i propri limiti, il corpo del performer si trasforma creando immagini astratte, evocative che danno vita ad un paesaggio visivo non più solo umano, ma animale, iconico, fantastico. Non si tratta di una metamorfosi animale ma del raggiungimento di una “non identità” che è condizione di libertà. Il racconto è astratto e fatto di immagini che si generano una dentro l’ altra e una dopo l’ altra. Seguendo la definizione dell’ Infra Mince di Marcel Duchamp, l’ obiettivo è quello di creare un particolare spazio di transizione e di trasformazione in cui due cose o due entità, in contatto si modificano l’un l’altra nei propri confini, e diventano un’altra cosa, per un momento, per quell’unico momento, che è quello dell’incontro. L’ animale e l’ uomo si fondono e si mescolano in un movimento di ibridazione e di scambio continuo nel quotidiano. Il metodo utilizzato per la ricerca del materiale di movimento, propone la scelta di un limite fisico, spaziale o temporale come strategia possibile per incidere il corpo e cambiarne la percezione interna ed esterna poichè la gestione del limite e l’ adattamento alla circostanza, possono incoraggiare una trasformazione fisica e una nuova organicità nel movimento. Piegando il corpo a leggi fisiche, arriviamo ad un’immagine diversa del corpo stesso. Una nuova presenza non più soggetta a leggi terrestri ma che si mostra senza peso, sospesa sulla punta dei capelli, senza orientamento spaziale, senza tempo e senza identità.
more info: alib.carbonmade.com
Dopo gli studi di danza classica (presso la Scuola Maila Filena di Foligno, IMAGOLAB di Firenze, OMA di Firenze), approfondisce la sua formazione nella danza contemporanea tra l’Italia, il Belgio, la Spagna e l’Argentina con coreografi come Virgilio Sieni, Cristina Rizzo, David Zambrano, Peter Jasko, Wim Vandekeybus, Marina Giovannini, Marten Spangberg, Maria Donata D’Urso, Willy Dorner , Contact Gonzo, Yaniv Abraham, Keren Rosenberg e come vincitrice della borsa di studio a KLM
(zona di raduno di 3 compagnie di danza: Kinkaleri, Le Supplici e Mk ). Lavora con Semi Cattivi Compagnia nel “Il suono del distacco”, Romeo Castellucci alla realizzazione di “The Four Season Restaurant”, Lisbeth Gruwez per la creazione di “AH-AH”, Anna Marocco in “FUCSIA” , Camilla Monga in “Canon per Tonos” , Daniele Ninnarello “Il corpo Intuitivo” e dal 2014 con Simona Bertozzi | Nexus in “Oratori-ae”, “Animali Senza Favola” e “Prometeo – Astronomia”. Come coreografa partecipa a: PrivatFlat#6 e #7, Sinfonie per Appartamenti, PerformatiAltri2013, OPERARI Galleria Cinica, La Biennale di Venezia 2014 (come aiuto coreografa di Simona Bertozzi nel progetto Vita Nova), DanceMovesCIties2014, TerniFestival2014, Movin’up2014, PerformingSantaCaterina2015, PerformatiAltri2015, Terni Festival 2015, “TeatrumBotanicumEmergingTalents 2016” PAV Torino, Young Jazz Festival 2016.
RETIRO
“(…) We must take seriously the idea that public space is a question (…)”
Rosalyn Deutsche
La riflessione sviluppa i tre elementi dello spazio: il privato,il pubblico e il momento che intercorre tra i due, il “tuffo” come estremo atto di libertà e coraggio o come accettazione del proprio fallimento.
L’incanto è nella sua estetica, e l’obiettivo è quello di interpretare l’immagine del ribaltamento del corpo e della cristallizzazione della spirale dinamica che avviene un attimo prima dello “schianto”. L’attimo dove la bestialità e la ragione, tra vertigine, ritualità e coraggio, si incontrano.
Il modello, che si riferisce al “Cry for help”, descrive una strategia dell’individuo: attirare l’attenzione su di se e produrre un cambiamento immediato nell’ambiente delle persone a cui è rivolta la comunicazione.
MORE INFO: https://www.facebook.com/lucia.guarino.756
Aristide Rontini (10 Aprile 1984) inizia il suo percorso artistico in campo teatrale con Marina Mazzolani e Corrado Gambi grazie ai quali approfondisce varie tecniche del teatro contemporaneo. Consegue il Bachelor of Dance/Specialization Performer presso la Rotterdam Dance Academy. Danza per Nexus/Simona Bertozzi nelle produzioni “Prometeo: il dono” e “And it burns, burns, burns”. Ha collaborato con Candoco Dance Company, Conny Janssen Danst, Micheal Schumacher, Georgh Reischl e Alessandro Carboni. Ha conseguito il titolo di Danzeducatore® presso il Centro Mousiké – Centro di ricerca in danza educativa e di comunità di Bologna. Fa parte della rete italiana di danza inclusiva “Unlimited”. Partecipa come danzatore al progetto europeo sulla danza inclusiva “Moving Beyond Inclusion” i cui partners sono Oriente Occidente Festival, Candoco Dance Company, The Croatian Institute for Movement and Dance, Producentbyrån / Spinn, Tanzfähig, BewegGrund. Ha creato le coreografie “Il Minotauro” e “It Moves Me”. Ha partecipato all’azione formativa “GD’A – Percorsi Formativi per Giovani Danz’autori 2015” di ANTICORPI – Rete di Festival, Rassegne e Residenze Creative dell’Emilia-Romagna. E’ stato selezionato alla “Vetrina della giovane danza d’autore 2016” con il solo “It moves me”. Insegna danza contemporanea. Conduce laboratori di danza educativa, di comunità e di danza inclusiva. Collabora con il Museo San Domenico di Imola alla creazione dei progetti performativi di danza di comunità “Dancing like Yves” e “Danza e corpo di periferia”.
IT MOVES ME
E’ miraggio nel deserto
Vapore tonante sospeso sul dirupo
Cristalli saturi di memorie
Azzurro silenzio di ghiacciaio
Sentiero per rabdomanti
Abisso e rugiada
Ci scorre dentro
Il vasto immaginario legato all’elemento acqua suscita in me una forte attrazione. Acqua come vibrazione, cristallo, risacca, onda, emozione, corrente, purificazione. Non solo la sua presenza ma anche la sua assenza è stata fondamentale spunto di riflessione per la ricerca coreografica. L’aridità del deserto e le profondità oceaniche hanno ispirato in eguale misura i gesti e la danza. L’insita capacità di trasformazione dell’acqua e la ricerca della sua origine interna nel corpo hanno innescato il tragitto drammaturgico che conduce verso l’integrazione della sua essenza nell’umano.
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