ILINX – don’t stop the dance
Progetto Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
Ideazione e danza Simona Bertozzi
Musica eseguita dal vivo Egle Sommacal
Luci e set spazio Simone Fini
Costumi Katia Kuo
Organizzazione e Promozione Beatrice Capitani
Ufficio Stampa Michele Pascarella
Durata 50’
Produzione Nexus 2019 per Biennale Danza Venezia
Con il contributo di Mibac e Regione Emilia Romagna
Residenze creative H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza/Mousiké
Si ringrazia Laminaire per il supporto e l’uso degli spazi di DOM la cupola del Pilastro
Riallestimento di ILINX – playing vertigo, realizzato nel 2008 all’interno del Progetto internazionale Choreoroam con il supporto di: British Council/The place, Operaestate Festival/Veneto, Dansateliers/Rotterdam Residenza creativa presso: Theaterhaus Gessnerallee-Zurigo e CSC garage Nardini Operaestate Festival
Nel 2008 Ilinx esordiva come prima azione coreografica del progetto Homo Ludens, creato intorno alle quattro categorie ludiche di Roger Caillois: Ilinx, Alea, Agon, Mimicry.
Secondo il sociologo francese, Ilinx è un gioco pienamente individuale, una condizione di singolarità rivolta alla vertigine, “al vuoto di stomaco” e all’ebrezza.
A distanza di dieci anni, l’occasione di riprendere il lavoro mi ha permesso non solo di sostare su elementi immaginifici, visivi e sonori di allora per comprenderne una possibile ri-attualizzazione ma, soprattutto, ha dispiegato un’inedita riflessione sulla solitudine del performer e del suo universo ludico.
È severo lo statuto del gioco: fascinazione e aderenza al qui-e-ora.
In questa isola precaria (Caillois, ancora) come si agisce per mantenere il brivido costante della simultaneità? Si rischia, precipitando nel movimento.
ILINX – don’t stop the dance cerca di tracciare un orizzonte di presenza per questa condizione, strutturando una sorta di cerimoniale in cui le azioni si susseguono per seduzione ravvicinata, non per causa-effetto o propagazione di senso.
Non si regolano i conti con la memoria, nemmeno si procede verso la previsione di una materialità arrendevole.
Scorrendo senza trascorrere, attraversando senza indugiare nella simmetria della simulazione, il tentativo reiterato è abitare uno spazio elastico: plastilina ripiegata verso la vertigine.
S.B.
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Francesca Pedroni – Il Manifesto
«ILINX»– don’t stop the dance merita per tante ragioni: il nesso non fumoso, coreograficamente sviluppato tra fonte d’ispirazione e realizzazione; la scrittura e la qualità del movimento; l’attenzione al rapporto dinamico con lo spazio e con il suono – musica e voce.
Roger Salas – El Pais
El solo Ilinx, Don’t stop the dance, con la música en directo de la guitarra rock de Egle Sommacal es fuerte, conciso (dura 45 minutos), expresa con meridiana claridad la posición de la artista y establece una línea comunicativa directa y tensa. Todo en Bertozzi es control de la fuerza, dominio del músculo poético, ejercicio del control desde una lucha fratricida con el pavimento